AMAZONIA BY SALGADO
L’ occhio di Salgado ha capacità metafisiche, non è solo il medium per rappresentare la realtà. La suggestione, nel visionare la mostra di Salgado, è quella di una vertigine generata dalla bellezza che ti si presenta davanti senza mediazioni. Accade così che mentre osservo la fotografia di un fiume ho la fortuna di vivere una grazia: sono irretita dalla malia, e incapace di resistere catapultata nell’immagine da cui mi è impossibile evadere, la fuga mi è negata. Sento i piedi instabili e vedo la foresta che oscilla (è l’opera esposta che dondola?).. sono sulla canoa che percorre l’igapò. Ho bevuto l’Ayahuasca che mi ha messa in contatto con lo spirito della foresta e mi indica la strada.
Danzo sulla superficie dell’acqua remando lentamente, e il remare è una cerimonia magica; io e la canoa diventiamo una cosa sola. La foresta è verde che ondeggia proteso verso il cielo. È indicibile il sentimento che si prova entrando in questa foresta che sembra appena uscita dalle mani del Creatore. Addentrarsi nella palude fitta e impenetrabile, nel silenzio assoluto, è una discesa nel vortice e un’ascesa al cielo, è viaggiare ai primordi del mondo, quando la vegetazione era sovrana. Canto e la foresta mi rimanda il suo canto di fronde eterne. Respiro e assumo l’energia della foresta.
Ho navigato e poi ho camminato in una mattina nebbiosa tra i rami di queste piante secolari. Mi fermo, mi siedo accanto a un albero e gli racconto tutto. I miei piedi diventano radici che si aggrappano alla terra. Cresco e germoglio come un albero. Sento il vento che soffia e poi all’improvviso sento la pioggia che batte, l’acqua che lava la mia anima.
Sono uscita da una cascata e ho seguito l’arco di un arcobaleno, preghiera di luce nel cielo invaso da nuvole scure. Ho visto il mondo eclissarsi sulla montagna di notte, e la luce bianca dell’eternità distendersi sul fiume e su sottili lembi di terra.
Puoi vivere un sogno da sveglio passeggiando tra le opere esposte in questa mostra, e nella profezia della contemplazione, in silenzio, imparare come un indigeno lo sguardo estetico sul mondo e il sentimento cosmico nel quotidiano.
BUDAPEST INTERNATIONAL FOTO AWARDS 2022
Il Budapest International Foto Awards riconosce la potenza e l’influenza della fotografia nel plasmare il modo in cui vediamo il mondo.
L’associazione nasce per coltivare l’espressione creativa e supportare i fotografi che hanno storie importanti da condividere attraverso le loro immagini.
La missione del Budapest International Foto Awards è quella di promuovere il lavoro dei fotografi internazionali professionali presso la comunità artistica in rapida crescita di Budapest, mettendoli sotto i riflettori.
HONORABLE MENTION 2022 CATEGORY FINE ART NUDES
In questo contesto, due mie foto sono state selezionate e premiate dal Budapest Foto International Awards edizione 2022 per la categoria Fine Art / Nude.
È sempre una grande emozione ricevere premi di tale grandezza, testimonianza della mia affannosa ricerca di rappresentare il corpo umano nell’arte!
Le foto vincitrici di questo ambizioso premio sono:
Ikebana che letteralmente significa “fiori viventi” è l’arte, propria dei Giapponesi, di disporre variamente elementi vegetali con funzione decorativa e valori simbolici.
In questa accezione ho ritratto tre donne nude a simulare la disposizione di fiori a simboleggiare un senso di equilibrio e di armonia.
In particolare in questo lavoro lo stelo più alto che rappresenta il Cielo (Shin), è l’elemento chiave e principale dell’intera composizione.
Lo stelo di media altezza rappresenta l’Uomo (Soe) ed è sistemato in maniera inclinata tendente verso il Cielo.
Infine lo stelo più basso rappresentante la Terra (Hikae) è sistemato davanti agli altri due, rispettando così le regole dell’arte giapponese Ikebana.
Intreccio è invece uno scatto ispirato alla scultura erotica dei templi indiani.
Gli intrecci amorosi di corpi e forme, liberano dal normale scorrere del tempo, e conducono in un altro luogo. Gli amanti si liberano dalle catene del mondo.
Questo lavoro ha ricevuto ben due premi nel 2022; infatti oltre al sopra citato premio ricevuto dal Budapest International foto Award, ha anche ricevuto quello del PX3 Prix de la Photographie de PARIS.
RICHARD AVEDON – RELATIONSHIPS
Richard Avedon, Palazzo Reale - Milano
La visita alla mostra inaugurata a Palazzo Reale il 22 settembre è un’esperienza immersiva. Non ci sono effetti speciali, musica o proiezioni caleidoscopiche secondo l’uso moderno di molte mostre contemporanee. È un’esperienza immersiva perché, sin dall’ingresso, catapulta il visitatore nel mondo del fotografo. Le stanze di Palazzo reale sono buie e silenziose, e nell’atmosfera ovattata emergono prepotentemente dal buio gli scatti appesi alle pareti, sapientemente illuminati da faretti che indirizzano la luce sulle immagini. Il forte contrasto buio – luce crea una relazione con le opere esposte, in tutto 106 tratte dall’ampia collezione del Center for Creative Photography (CCP), realizzate prevalentemente in un bianco e nero potente, e ne riproduce l’effetto. L’occhio dell’osservatore è guidato dalla luce ad entrare in relazione intima con l’opera.
Sono ritratti di celebrità: artisti, attori, registi, musicisti, ballerini, scrittori, capi di stato, attivisti per i diritti civili e amici del celebre fotografo, realizzati in studio con sfondo bianco o più raramente ambientati, e stampati al cloruro d’argento: la purezza dei bianchi consente di distinguere anche i più tenui toni di grigio. Il bianco aiuta a separare il personaggio dal resto, come dice Avedon, “nel bianco sei solo”. Sono ritratti ravvicinati, nei quali il soggetto occupa la quasi totalità dello spazio. Avedon non amava osservare la gente in piccolo e riteneva che esponendo i ritratti a grandezza naturale offrisse “un’opportunità all’immaginazione di diventare autentica”.
Fotografare persone è creare relazioni, è entrare in contatto: col soggetto fotografato, con l’osservatore, con lo spazio, con sé stessi. Arte di cui Avedon era maestro, e motivo del titolo della mostra – RELATIONSHIPS. Anche le fotografie di moda superano i confini del mero lavoro commerciale; Avedon stabiliva relazioni importanti con le sue modelle, sue muse ed amiche, e con i designer, in particolare Gianni Versace col quale stabilì un sodalizio duraturo a cui è dedicata una sezione della mostra.
La comprensione del mondo del fotografo e del suo modo di lavorare è aiutata dalla presenza importante di sue citazioni nelle sale. La più celebre è esposta all’ingresso della mostra: “Se passa un giorno in cui non ho fatto qualcosa legato alla fotografia, è come se avessi trascurato qualcosa di essenziale. È come se mi fossi dimenticato di svegliarmi.”
PX3 PRIX DE LA PHOTOGRAPHIE PARIS 2022
Il Prix de la Photographie, Paris (PX3) è un premio fotografico che si sforza di promuovere l’apprezzamento della fotografia, scoprire talenti emergenti e introdurre fotografi di tutto il mondo alla comunità artistica di Parigi.
Il Paris Photography Prize è stato fondato nel 2007 e da allora è diventato uno dei premi fotografici più prestigiosi in Europa.
SILVER 2022 CATEGORY FINE ART NUDES E SILVER 2022 ARCHITECTURE HISTORIC.
Le foto vincitrici di questo ambito premio sono:
“ Non per il superbo che s’apparta Dalla luna che infuria io scrivo Su queste pagine di spuma Né per i morti che torreggiano Con i loro usignoli e i loro salmi, Ma per gli amanti, per le loro braccia Attorno alle angosce dei secoli, Che non pagano lodi né salario E non si curano del mio mestiere o arte. ” Dylan Thomas
Il fascino dell’incompiuto che somiglia a quello delle Rovine rivela la quarta dimensione che è il tempo. Liberato dalla sua funzione abitativa, l’edificio rinasce e si mostra nella meraviglia dell’inizio, in una nuova condizione che libera la sua forma pura.
Wedding Slideshow photography
L'atmosfera di un matrimonio in un video musicale.
Raccontare in pochi minuti la storia e le sensazioni di un matrimonio attraverso il montaggio delle immagini in un video musicale coinvolgente ed emozionale, perché gli scatti dei momenti più belli, commoventi e divertenti diventino ricordi e viva testimonianza di un evento speciale, sentimenti espressi sotto forma di immagini, parole e suoni.
RHAPSODY IN BLUE / EDITORIALE
Ho il piacere di informarvi della pubblicazione sulla rivista MAKEUP & BEAUTY MAGAZINE del mio editoriale beauty intitolato “Rhapsody in blue”
MAKE UP & BEAUTY MAGAZINE: RHAPSODY IN BLUE
Tutti gli scatti dello shooting sono pubblicati nel mio portfolio.
“Il trucco può aiutarti a catturare un momento.” Carine Roitfeld
RHAPSODY IN BLUE: Un make up contemporaneo e raffinato che ispirandosi alle profondità marine incornicia gli occhi con un intenso e profondo blu cobalto, utilizzato in maniera irriverente.
ASPETTANDO GRETA
È per me un grande piacere informarvi della pubblicazione del mio nuovo portfolio intitolato “Aspettando Greta”, realizzato per celebrare la maternità di una giovane donna.
MOTHERGLAM: NUDO ARTISTICO IN GRAVIDANZA
Il corpo femminile durante il momento naturale della gravidanza è splendido e perfetto, con le sue dolci curve e l’aura che infonde la maternità. Il servizio motherglam lo esalta, in un mix fra glamour e fotografia fine art.
“Dio non può essere ovunque: è per questo che ha creato le madri.”
Leopold Kompert
ADZOVIOS A LUVULA – INCONTRI A LULA
Una conoscenza come viaggio del cuore nei luoghi dell’anima
Lula è un paesino di poco più di mille anime, nel cuore della Barbagia Nuorese, a vocazione agropastorale.
È il luogo dell’anima di Nello Taietti, è un “luogo a fare di due vita una”, come scriveva Ungaretti, spazio fisico – raggiungibile e visitabile – e finestra temporale, un luogo dove Nello si sente a casa, dimenticando il resto del mondo, un luogo che gli consente di trovare o ritrovare sé stesso e di sentire di essere esattamente quello che è. È un luogo che, senza apparentemente aver fatto nulla di particolare, ha toccato il suo intimo, ed è divenuto il luogo che ama e che preferisce.
Nello vive nella metropoli milanese e Lula è il luogo dell’anima che si oppone al non-luogo della metropoli globalizzata, spazio anonimo e impersonale dell’indifferenza urbana, del consumo, della socialità veloce, della superficialità, dove non c’è tempo per la riflessione e per la relazione.
Lula al contrario è uno spazio per riflettere, uno spazio che regala emozioni e fonte di ispirazione.
Nei luoghi magici accadono incontri e Nello si ritrova ad ascoltare i racconti degli abitanti del paese. Scopre che questo luogo è permeato da uno straordinario contenuto di senso, di valore. Entra in risonanza con l’anima del paese creando una sinergia benefica e produttiva.
La necessità di approdare ad una pienezza intima di comunicazione conduce alle immagini che affollano i giorni, l’anima, e che ora affollano gli spazi espositivi della Fondazione Matalon.
Insieme al figlio Gianmarco che lo raggiunge in occasione di una festa popolare, decidono di raccontare una storia, rivelare il luogo, l’evento, l’umanità dei momenti, e mostrarci più che la realtà del paese, l’immagine che essi ne hanno. Vedono, non guardano. Assaporano intensamente la vita del paese e accumulano impressioni, fotografano invece di parlare. Creano ricordi. Il risultato è un documento significativo, una pungente dichiarazione d’amore. Come scriveva Saint Exupery, “si vede solo con il cuore”.
Il soggetto principale degli scatti è la varia umanità che popola Lula: volti, labbra, sorrisi, nasi, sguardi, espressioni e movimenti che aspettano solo l’occhio dei fotografi per emergere. La fotografia è azzardo dell’incontro, comprensione immediata e trascrizione istantanea. Le fotografie sono principalmente in bianco e nero, perché quando si ritraggono le persone in bianco e nero, si fotografano le loro anime. È un bianco e nero contrastato e potente, che esprime tutta la luce della Sardegna, e che dà unità allo sguardo di padre e figlio, pur leggermente diverso nell’approccio e nelle modalità del ritratto.
Gli abitanti di Lula si danno, si mettono a nudo davanti all’obiettivo. L’esposizione allo sguardo altrui è un’attestazione di esistenza, è un rapporto con sé, con altri e con l’immagine. Vedersi in una fotografia ed essere sorpresi dallo sguardo del fotografo che coglie dettagli o pose spontanee e segrete, è una scoperta. È ciò che manca ai selfie della metropoli. Come disse Borges, “non si esiste che quando si è fotografati”. Nello spedisce da Milano qualche foto a Lula e conquista i cuori. La fotografia crea il legame.
Sono tutte fotogeniche le persone ritratte, donne, bambini ed anziani pur con le loro imperfezioni, perché sono persone abitate, non vuote. Perché si diventa fotogenici quando si ha voglia di darsi. Gli abitanti di Lula si espongono, esibiscono le loro fragilità, mostrando la propria intimità, e portando alla superficie visibile ogni arcana profondità.
Il comune denominatore delle foto è il tempo: il tempo delle cose, della gente, delle emozioni, il tempo che scivola via fra le dita e gli sguardi. Le persone sono ritratte nelle loro attività quotidiane, nelle chiese e nelle loro case, nelle strade, sedute sulle panche in granito della piazza o sull’uscio di casa. Osservando le foto, si respira un’aria di silenziosa sacralità.
Nello realizza principalmente ritratti in primo piano, mentre lo sguardo di Gianmarco è più di strada e i ritratti principalmente ambientati. I momenti di festa sono raccontati attraverso gli abiti tradizionali e, più che durante gli spettacoli folkloristici, nelle pause e nelle fasi della preparazione del cibo. Le migliori fotografie sono ai bordi degli eventi, fotografare l’evento è quasi meno interessante.
Per quanto Nello abbia nel tempo stretto più legami e approfondito conoscenze, nessuno resterà più un estraneo neppure per Gianmarco, perché, come diceva Tornatore: se fotografi uno sconosciuto, nell’istante stesso in cui fai scattare l’otturatore, quella persona smette di esserti estranea, perché la porterai sempre con te.
Erano tanti, gli abitanti di Lula, alla Fondazione Matalon.
Ikebana: nuovo portfolio
L’arte giapponese della composizione floreale mi ha sempre affascinata, con la sua grazia ed il signficato profondo. E’ la rappresentazione dell’essenza dell’universo: il
cielo, la terra e l’essere umano. Ho il piacere di informarvi che ho realizzato un nuovo scatto ispirato a quest’arte per il mio nuovo portfolio.
IKEBANA: la silenziosa arte giapponese dei fiori
La mia intenzione era di realizzare uno scatto in bianco e nero che ritraesse non una singola modella ma una composizione di corpi, che esprimesse un’idea e trasmettesse equilibrio. L’arte dell’Ikebana mi ha dato l’ispirazione. Un corpo più massiccio, raccolto rappresenta il contatto con la Terra, il corpo allungato in verticale il legame con il Cielo, e la figura flessuosamente inclinata rappresenta l’essere umano, in divenire tra le due cose.
Tre giovani ragazze in una composizione di corpi ispirati all’arte giapponese dell’Ikebana. Corpi come fiori per rappresentare l’essenza dell’universo: il cielo, la terra e l’essere umano in profondo equilibrio.
“ NON SI DEVE CONSIDERARE L’IKEBANA COME UN OGGETTO FISSO.
L’IKEBANA È COSTANTEMENTE FLUTTUANTE.
NON SI DEVE DARE UNA FORMA ALL’IKEBANA.
L’IKEBANA HA UNA NUOVA FORMA PER OGNI NUOVA ERA. ”Hiroshi Teshigahara
L’asimmetria è un modo per esortare a non aver paura del vuoto; tutto è in divenire, come nella natura.
Tokyo International Foto Awards 2021: Honorable Mention
Partecipare al concorso fotografico TIFA consente di condividere il proprio talento con il mondo e vincere premi e riconoscimenti.
HONORABLE MENTION 2021 CATEGORY FINE ART – ARTISTIC NUDE
La foto vincitrice di questo ambito premio si intitola Intreccio ed è tratta dal mio portfolio Lovers del 2019.
Ha ricevuto la Menzione d’Onore nella Categoria Fine Art – Artistic Nude
“ Non per il superbo che s’apparta Dalla luna che infuria io scrivo Su queste pagine di spuma Né per i morti che torreggiano Con i loro usignoli e i loro salmi, Ma per gli amanti, per le loro braccia Attorno alle angosce dei secoli, Che non pagano lodi né salario E non si curano del mio mestiere o arte. ” Dylan Thomas
Il bacio e l’abbraccio sono i gesti arcaici più semplici, intensi ed essenziali, per comunicare il sentimento d’amore tra un uomo e una donna.