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In principio era il fiore
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Scatti che intendono esprimere lo spettacolo della natura e dell’arte sulle colline della Valpolicella
Dolci colline che si estendono in lontananza sino al lago di Garda, deboli alture come increspature del paesaggio, echi smorzati di più vasti movimenti geologici. Luoghi boscosi e la campagna pennellata dal verde di olivi e cipressi, e dal giallo delle vigne in autunno.
Terrazzamenti delimitati dalle marogne. Sentieri che salgono all’orizzonte tra i filari. Le vigne. E sotto le vigne suoli argillosi su marne e calcari giallastri e rosati che affiorano qua e là e che si ritrovano nelle architetture. Pievi antiche con torri e capitelli, santuari e sontuose ville di campagna.
E su tutto la luce del sole d’autunno che dona calore e morbidezza ai colori, e addolcisce le linee del paesaggio, e il cielo tenero del tramonto. Una scena magica, favolosa ed eterna che cattura i sensi. Dolcezza di ricordi che lasciano il posto ad un’estasi immemoriale.
“ Una vigna che sale sul dorso di un colle fino a incidersi nel cielo, è una vista familiare, eppure le cortine dei filari semplici e profonde appaiono una porta magica…
Tutto ciò è familiare e remoto, infantile, a dirla breve, ma scuote ogni volta, quasi fosse un mondo.. è come una stanza in cui da tempo non entra nessuno e la finestra è aperta al cielo..
Un semplice e profondo nulla, non ricordato perché non ne valeva la pena, disteso nei giorni e poi perduto, riaffiora davanti al sentiero, alla vigna, e poi si scopre infantile, di là dalle cose e dal tempo...
La vigna è fatta anche di questo, un miele dell’anima, e qualcosa nel suo orizzonte apre plausibili vedute di nostalgia e speranza ”
Gli scatti realizzati in studio consentono di governare perfettamente illuminazione, spazio di azione e dinamica del corpo. L’oscura penombra rischiarata da una luce laterale porta a riflettere sul rapporto luce-movimento. Una singola danzatrice è spinta ad uscire da una dimensione coreografica, ad eseguire un solo producendo davanti all’obiettivo movimenti specifici, improvvisati ed estemporanei, consentendo alla fotografa di produrre visioni inconsuete, e di far affiorare l’energia spirituale della danzatrice, evidenziata dagli sguardi intensi e dalla mimica espressiva del volto.
Il movimento è indagato nei minimi dettagli, con una visione ravvicinata e minuziosa del corpo, ritagliato dal contesto.
La performance è decostruita in un insieme di micromovimenti di estrema precisione, alla ricerca di un’esattezza del moto del corpo nello spazio.
Il fraseggio del corpo è portato a trattenere il movimento, in una dimensione “iconica” del gesto danzato, dove la staticità della forma riconduce all’idea di immagine fotografica.
La danzatrice possiede un’intensità esclusiva che la anima, e l’arresto peculiare del movimento esprime il suo spirito e la sua immaginazione. La cattura del “gesto perfetto”, grazie al rigore formale dell’immagine fotografica, lo consegna ad una atemporalità assoluta.
Il movimento effimero “congelato” nello scatto è uno strappo nel flusso della narrazione coreografica, una frattura spazio-temoporale: la fotografia solidifica come una scultura, rendendolo eterno, un gesto che contiene non solo il presente dell’azione, ma anche il suo passato ed il suo futuro, la sua traiettoria.
Ogni sospensione congelata nell’immagine è un universo a sé, vive di vita propria senza bisogno di altre immagini sequenziali.
Infine, le immagini selezionate nel portfolio costituiscono la testimonianza visiva di ciò che è avvenuto, consentono ai fatti di conquistare il tempo infinito, ponendoli in una dimensione di sopravvivenza al mondo reale e surreale della scena.
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NON DIRE È UN FIORE
Ciò che non è pienamente rivelato ma suggerito nasconde il significato più profondo.
“Non un grano di polvere a turbare il chiarore del crisantemo bianco.” Matsuo Basho
“I crisantemi, li ho sfogliati a freddo. Parlino poco, lentamente.” Fernando Pessoa
“L’amore aveva un’età in cui cominciava a essere indecente.” Gabriel García Marquez
Un make up contemporaneo e raffinato che ispirandosi alle profondità marine incornicia gli occhi con un intenso e profondo blu cobalto, utilizzato in maniera irriverente.
Un approccio colorful e minimal che abbina il blu sulle palpebre a una pelle luminosa e chiara fino all’eccesso, per ottenere un effetto di grande impatto, più elegante nel finish opaco o audace nel finish lucido.
L’avvolgente e magico blu, colore femminile dell’armonia, accende e illumina lo sguardo, esaltando i toni freddi degli occhi chiari e donando un aspetto intrigante.
Editoriale beauty pubblicato sul numero 11 – luglio 2022 della rivista Make up & Beauty magazine, rivista scritta dai make up artist per truccatori ed appassionati.
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A Brignano Gera d’Adda (BG) il Palazzo che prende il nome dalla famiglia Visconti vive fra leggenda e realtà storica. Bernardino Visconti è infatti la figura identificata, sia dagli storici sia dallo stesso Manzoni, come “l’Innominato” dei Promessi Sposi.
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Questa foto “The Castle of Unamed” è stata premiata al Prix de la Photographie de Paris 2022 con il Silver Award.
Gli apparati decorativi interni, e le stupende stanze affrescate, costituiscono un caso unico nel panorama architettonico lombardo.
È oggi un luogo dal fascino misterioso, e di una bellezza sorprendente. La fotografia s’incarica di restituirne l’incanto.
C’è il tema scenografico di stanze e porte che si aprono su stanze e porte, in un gioco prospettico surrealista. C’è la stupefacente opulenza colorata degli affreschi.
“Il fascino del Non-Finito che si apparenta a quello delle Rovine, che entrambi danno all’architettura quella quarta dimensione che è il tempo” Tomaso Buzzi
Gli angeli e i personaggi degli affreschi restano i soli testimoni dei passi e delle voci di coloro che lì, un tempo, abitarono.
Liberato dalla sua funzione abitativa, l’edificio rinasce e si mostra nella meraviglia dell’inizio. Si conquista un posto al di fuori del tempo, in una nuova condizione che ne libera la forma pura.
L’elemento caratterizzante di questi ritratti è l’illuminazione colorata, utilizzata sia come sfondo colorato luminoso, sia come luce di colore sul corpo e sul viso della modella.
In accordo con le pose, gli abiti e l’espressione della modella, la luce contribuisce a creare l’atmosfera ed il mood, e a costruire quindi l’impatto emotivo desiderato.
Mood sexy, etereo e pieno di colore
La tendenza romantica presenta un’aura drammatica di femminilità. È qui espressa dall’abito lungo in pizzo floreale trasparente in tonalità rosa antico, con volant sulle maniche corte, e un morbido fiocco sulla schiena. Il look è completato da un cappellino ed un collarino nella stessa tonalità di colore.
Le pose sono pudicamente sensuali, e lo sguardo pensieroso. La figura emerge da un alone viola che trasmette mistero e sensualità, mentre sulla pelle si posa un verde chiaro, in armonia ed equilibrio col rosa.
Una luce laterale effetto tapparella contribuisce a creare mistero e sensualità.
Il colore è un potere che influenza direttamente l’anima.” Wassily Kandinsky
Ogni persona ha un suo proprio colore, una tonalità la cui luce trapela appena appena lungo i contorni del corpo. Una specie di alone. Come nelle figure viste in controluce.” Haruki Murakami
La luce è una cosa che non può essere riprodotta ma deve essere rappresentata attraverso un’altra cosa, attraverso il colore.” Paul Cézanne
Scatti ispirati alla scultura erotica. Gli intrecci amorosi di corpi e forme, liberano dal normale scorrere del tempo, e conducono in un altro luogo. Gli amanti si liberano dalle catene del mondo.
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L’arte non è casta. Una potente carica erotica attraversa l’arte di tutti i tempi.
L’unione dei corpi è colta con pura essenzialità, in modo non esplicito. La tensione erotica, la dolcezza e la passione trapelano nei gesti in cui i corpi sono ritratti. Il bacio e l’abbraccio sono i gesti arcaici più semplici, intensi ed essenziali, per comunicare il sentimento d’amore tra un uomo e una donna.
Questa foto “L’Intreccio” è stata premiata al TIFA Tokyo International Foto Awards 2021 con L’Honorable Mention e al Prix de la Photographie de Paris 2022 con il Silver Award.
“Oh la Terra fu creata per amanti, damigelle, e spasimanti disperati, per sospiri, e dolci sussurri, e unità fatte di due, tutte le cose si vanno corteggiando, in terra, o mare, o aria…” Emily Dickinson
“In un bacio, saprai tutto quello che è stato taciuto.” Pablo Neruda
“Non per il superbo che s’apparta Dalla luna che infuria io scrivo Su queste pagine di spuma Né per i morti che torreggiano Con i loro usignoli e i loro salmi, Ma per gli amanti, per le loro braccia Attorno alle angosce dei secoli, Che non pagano lodi né salario E non si curano del mio mestiere o arte.” Dylan Thomas
“Eri selvaggia e dolce
tra il piacere e il sonno
tra il fuoco e l’acqua.” Pablo Neruda
“Dio mio, spiegami amore come si fa ad amare la carne senza baciarne l’anima.” Ada Merini
“Lo sguardo alle volte può farsi carne, unire due persone più di un abbraccio.” Dacia Maraini
Avevo nostalgia del Cile ancora prima di conoscerlo. Un altrove fuori dal tempo, come nei sogni, emotivamente vicino. Tracce e memoria. Un viaggio on the road lungo la panamericana cilena con qualche deviazione.
“Mi è sempre piaciuto il deserto. Ci si siede su una duna di sabbia. Non si vede nulla. Non si sente nulla. E tuttavia qualche cosa risplende nel silenzio..” Antoine de Saint-Exupery
Tra i vigneti della Valle di Casablanca filari ordinati mostrano le tracce della presenza umana nella natura. Isla Negra commuove coi ricordi di Pablo Neruda e la vista sull’oceano. Nel Bosque Fray jorge, rigogliosa foresta pluviale “fossile” valdiviana, il fogliame di ogni chioma ha uno stile differente.
“Abituati al deserto, che è di nessuno e dove si sta tra terra e cielo senza l’ombra di un muro, di un recinto.”
“Chi non conosce il bosco cileno, non conosce questo pianeta.”